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Sopravvivenza e letalità

OBIETTIVO:

- definire il significato dei termini «sopravvivenza» e «letalità»

Tasso di sopravvivenza

Bisogna premettere che questo argomento è molto complesso, soprattutto sul piano metodologico, ed assume una importanza soprattutto in medicina umana. In questa sede si accennerà soltanto ai principi di base.


Il tasso di sopravvivenza è la proporzione di individui con una certa malattia che sopravvivono per un dato tempo.
Il calcolo del tasso di sopravvivenza si basa sulle informazioni raccolte su casi di malattia, spesso in numero di centinaia o migliaia, è sempre molto complicato e necessita di elaborazioni statistiche ad hoc (es. analisi di Kaplan-Meier).
Tralasciando le problematiche operative che si presentano in questo tipo di analisi, nello schema sottostante viene indicata una semplice base razionale per il calcolo, in cui la sopravvivenza è espressa come probabilità per un animale di restare in vita per un determinato periodo di tempo.

Epidemiologia veterinaria: sopravvivenza e letalità

In pratica, gli studi di sopravvivenza relativi ad una singola malattia si eseguono arruolando nel gruppo in esame (coorte) gli individui mano a mano che essi contraggono quella malattia. Ecco perché, nello schema soprastante, per «animali ammalati» si devono intendere i nuovi casi di malattia; poi, fra questi, vengono contati, nel tempo, i «morti».

Dai dati ottenuti attraverso studi sulla sopravvivenza, possono essere ottenute le curve di sopravvivenza, utili per rispondere alla domanda «che probabilità ha un individuo con una certa malattia di sopravvivere per un dato tempo?»

ESEMPIO. È stata effettuata una indagine epidemiologica sul tempo di sopravvivenza di persone con tumore del colon-retto nel periodo 1974-1978. I numerosi dati raccolti sono stati sottoposti ad elaborazione statistica, ed è stata ottenuta una «curva di sopravvivenza», riportando in ascissa il tempo post-diagnosi ed in ordinata la percentuale di sopravvivenza, come nel grafico seguente:

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Dal grafico si può dedurre, fra l'altro, che: (a) ad 1 anno dalla diagnosi è sopravvissuto il 65% dei pazienti; (b) a 3 anni è sopravvissuto il 38%; (c) a 10 anni è sopravvissuto il 20%; (d) l'andamento della curva dimostra che una quota rilevante delle morti si verifica nei primi due anni dopo la diagnosi.
In oncologia umana si parla talvolta di sopravvivenza mediana, intendendo il tempo in cui è sopravvissuto il 50% dei pazienti (e quindi il 50% è deceduto). Nel grafico di esempio la sopravvivenza mediana si colloca attorno a 2 anni.

I tempi di sopravvivenza, dipendono, oltre che dal tipo di malattia, anche dal cosiddetto «tempo zero», cioè dallo stadio di evoluzione della malattia utilizzato per rilevare il "nuovo caso". Il tempo zero può essere fissato arbitrariamente in corrispondenza di qualsiasi evento nell'evoluzione della malattia (comparsa di anticorpi; comparsa di marcatori tumorali; comparsa di sintomi; inizio del trattamento ecc.). Per questo motivo, i tassi di sopravvivenza riportati dalla letteratura possono variare ampiamente anche quando si riferiscono ad una stessa malattia.

Negli animali domestici spesso la sopravvivenza dipende, oltre che dai caratteri intrinseci della malattia, anche da altri fattori artificiosi o soggettivi (ad esempio: eutanasia negli animali da compagnia o fattori economici negli animali da reddito). Talvolta, soprattutto negli allevamenti intensivi, la misura della sopravvivenza non assume alcun interesse pratico: ad esempio, nel caso di una malattia a lento decorso nei broiler, in cui i soggetti ammalati vengono eliminati dall'allevatore in quanto il loro allevamento risulta antieconomico.

Tasso di letalità

Il tasso di letalità è la proporzione di animali morti per una certa malattia in un periodo sul totale di casi della malattia osservati nello stesso periodo di tempo.

Epidemiologia veterinaria: sopravvivenza e letalità

Il tasso di letalità viene impiegata per indicare la probabilità, per un ammalato, di venire a morte per quella malattia in un dato periodo di tempo. Esso rappresenta una misura della capacità che ha una malattia di portare a morte l'animale colpito. Nel settore veterinario questo parametro è utile soprattutto nel caso di malattie acute, e particolarmente delle malattie infettive.

Nota che il tasso di letalità è il complemento ad 1 del tasso di sopravvivenza, cioè [letalità = 1 - sopravvivenza]. Ciò intuitivo, se pensi che, in ogni istante, la somma della letalità e della sopravvivenza deve essere uguale ad 1 (100%).

NELLA PROSSIMA UNITÀ:
si tratta di altre due misure fondamentali: l'incidenza e la prevalenza. Si considerano anche i rapporti che esistono fra queste due misure e si sottolineano i differenti scopi per cui esse vanno impiegate.

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