Unità precedente Sommario Unità successiva Quaderno di Epidemiologia * prof. Ezio Bottarelli

cap. 1.23. Definizione di epidemiologia e concetti di base

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Il concetto di «determinante» di malattia

OBIETTIVO:

- assimilare il concetto di 'determinante' di malattia


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Durante il corso di studi potresti aver assunto una visione delle malattie secondo cui:

Epidemiologia veterinaria: determinanti di malattia

Questa visione tende a ridurre il fenomeno-malattia a un evento schematico e semplicistico che, tuttavia, soltanto raramente trova corrispondenza nella realtà. In questi rari casi, nei quali è in gioco una sola causa, si parla di  ?"eziologia monofattoriale" o di "malattie monofattoriali". Queste malattie sono generate da una causa talmente forte da essere capace da sola, di provocare tutti gli eventi che conducono alla comparsa della malattia stessa. Questa causa forte corrisponde a un "determinante sufficiente" la cui presenza provoca sempre la malattia.

ESEMPIO 1. Un trauma che produce una ferita.
ESEMPIO 2. La resezione di un grosso vaso che provoca un'emorragia.
ESEMPIO 3. L'ingestione di un'unica ed elevata dose di una sostanza velenosa.

In effetti, le cose stanno diversamente:

Epidemiologia veterinaria: determinanti di malattia

Quasi sempre, infatti, la malattia è la conseguenza di una  ? interazione (idealizzata, nel grafico in basso, dalle frecce verdi e rosse) estremamente complessa di fattori diversi (esterni o interni all'organismo), che agiscono contemporaneamente o in successione sull'organismo, in  ? sinergismo o in antagonismo gli uni con gli altri. Queste malattie sono dette "multifattoriali" o "ad eziologia multifattoriale".

Anche le malattie infettive, che classicamente si ritengono dovute a una sola causa (un batterio o un virus), sono quasi sempre soggette al principio ora enunciato. Puoi riflettere sulla semplice osservazione che non tutti gli individui di una popolazione esposta a un virus vanno incontro a malattia: infatti, quella popolazione sarà presumibilmente composta, oltre da individui pienamente  ? recettivi (che quindi ammaleranno), anche da individui che non ammaleranno perché - ad esempio - immuni, oppure scarsamente recettivi su base genetica, oppure di età non compatibile con l'evoluzione dell'infezione ecc.

ESEMPIO 1. Le colibacillosi del pollo sono indotte da una associazione tra un batterio (Escherichia coli) e alcuni fattori ambientali (sovraffollamento, cattiva qualità dell'aria ecc.). Si usa il plurale ("le" colibacillosi) e non il singolare ("la" colibacillosi) in quanto si tratta di un complesso di malattie diverse per sintomatologia, localizzazione nell'ospite ecc.

Tutti i fattori che sono in grado di influenzare la comparsa o l'andamento di una malattia, non potendo essere ritenuti «causa» di malattia in senso stretto, vengono detti DETERMINANTI.
In altre parole, in epidemiologia...

Epidemiologia veterinaria: determinanti di malattia

Nello schema sottostante è delineato un esempio di determinanti di una malattia infettiva. Soprattutto nel caso delle malattie sostenute da microrganismi, ma anche in altre malattie, i determinanti possono essere classificati in 3 categorie, a seconda che si riferiscano all' ?ospite, all' ? agente o all'ambiente. Le frecce, come già detto, simboleggiano la complessità delle interazioni tra i diversi settori. Per ognuno di tali settori sono riportati nel grafico soltanto alcuni fra gli innumerevoli potenziali attributi.

Epidemiologia veterinaria: determinanti di malattia

Ti prego di notare la presenza, nello schema, di un determinante "necessario " o "indispensabile" (l'agente) che deve essere presente perché la malattia si verifichi; esso corrisponde alla «causa» tradizionalmente intesa; questo vale per alcune malattie - tipicamente per quelle infettive - mentre per altre (es. tumori) non esiste alcun determinante indispensabile.
Attento a non confondere "necessario" con "sufficiente". Come già detto, un determinante sufficiente è quello che produce inevitabilmente - anche da solo - un particolare effetto.

Anche nel caso delle malattie non-infettive i fattori causali sono riconducibili alla stessa classica triade epidemiologica ospite-agente-ambiente già vista, tenendo presente che, in questo caso, l'agente non sarà più rappresentato da un microrganismo ma da altri fattori (chimici o fisici).

Epidemiologia veterinaria: la triade dei determinanti di malattia

È da sottolineare che al concetto di determinante si associa una concezione di "causa" diversa da quella tradizionalmente intesa. Nell'accezione comune, per causa si intende un qualsiasi fattore, elemento, circostanza che dà origine a un effetto (malattia) o a una sequenza di eventi che sfociano nell'effetto. Con il "determinante" si introduce invece il concetto di causa come "fattore capace di incrementare la probabilità" della malattia.

Epidemiologia veterinaria: determinanti di malattia

Al concetto di determinante è strettamente connesso quello di «rischio». Infatti, in epidemiologia il rischio rappresenta la probabilità, per un individuo o una popolazione, che un evento (in genere la malattia) si verifichi in un dato momento o in un dato periodo di tempo.

Epidemiologia veterinaria: determinanti di malattia

AFTER HOURS: Carlo Emilio Gadda spiega la molteplicità delle cause

LA PROSSIMA UNITÀ:
deve essere considerata un intermezzo che dimostra come - a ben vedere - il concetto di «determinante» sia applicabile non solo alle malattie ma anche a molti eventi della vita di tutti i giorni.

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