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Prove di colpevolezza: criminalità e causalità

OBIETTIVO:

- verificare come le cause di malattia trovino corrispondenza in un ambito ben diverso da quello della medicina!


Crimine e legge Causalità di malattia
Il criminale deve essere presente sulla scena del crimine L'agente deve essere presente negli organi sede di lesione
Premeditazione Gli eventi causali precedono la malattia
Elementi accessori coinvolti nel crimine (es. complici) Intervento di cofattori (causalità multipla, rete delle cause)
La gravità delle lesioni o la morte sono correlati La suscettibilità dell'ospite e la sua risposta sono correlate alla gravità della malattia
Movente: il crimine giova a chi lo compie Il ruolo dell'agente deve essere biologicamente credibile
Nessun altro sospetto può aver commesso il crimine nelle date circostanze Nessun altro agente può provocare la malattia nelle date circostanze
La colpevolezza deve essere provata al di là di ogni ragionevole dubbio La causalità deve essere provata al di là di ogni ragionevole dubbio

Nella Tabella soprastante sono elencati, nella parte destra, alcuni principi generali di causalità di malattia che ricalcano largamente i Postulati di Evans postulati di Evans; questi principi sono stati posti a raffronto, dallo stesso Evans, con i principi generali che muovono un ben diverso settore delle attività umane: il crimine.

In particolare, uno dei punti più significativi è il n. 3 che, invocando il ruolo dei «cofattori» (cioè fattori accessori di malattia o Cap. 3, Unità 4 - Il concetto di determinante di malattia determinanti), porta un taglio netto alla vecchia Cap. 6, Unità 1 - Postulati di henle-Koch impostazione di Koch.

Il punto 5 precisa che il ruolo della presenta causa deve essere «biologicamente credibile»; cioè, il fattore in gioco deve disporsi agevolmente nel mosaico delle conoscenze consolidate riguardo alla malattia.

Il punto 6 sembra un piccolo passo indietro rispetto alla concezione della causalità multipla; in effetti, non sono rari gli esempi della possibilità che una stessa malattia venga indotta da cause diverse; tuttavia, la precisazione «nelle date circostanze» chiarisce il concetto: si deve intendere, infatti, che a parità di altri elementi (cioè nella stesso punto della «rete delle cause») solo il fattore in gioco può indurre la malattia in questione.

Infine, il punto 7 afferma che la causalità deve essere provata «al di là di ogni ragionevole dubbio». Questa affermazione porta in sé il concetto di Cap. 8, Unità 1 - Probabilità: definizione ed eventi complessi probabilità; in altre parole, non è necessario ricercare una prova di causalità matematicamente certa, ma occorre tuttavia che la prova sia provata con un alto grado di probabilità; ciò è possibile soltanto ricorrendo alla statistica.

NELLA PROSSIMA UNITÀ:
vengono riportati i 5 «Canoni» descritti nel XIX secolo dal filosofo J.S. Mill. I Canoni, riguardanti la causalità in generale, successivamente sono adattati alla medicina da altri Autori.

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