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Morbosità e mortalità

OBIETTIVO:

- apprendere le caratteristiche ed il metodo di misurazione di due fra le più importanti misure di frequenza: la «morbosità» e la «mortalità»


Abbiamo già descritto la Cap. 10, Unità 1 - Misure di frequenza delle malattie: espressione generale frazione che consente di definire la frequenza di un fenomeno, ed ora la utilizziamo per calcolare due fra le più importanti misure di frequenza: "morbosità" e "mortalità"

Morbosità

La morbosità (dal latino morbus=malattia; inglese: morbidity) è la proporzione degli animali ammalati in un dato momento, in rapporto al numero di animali "a rischio". Per animali "a rischio" si intendono quelli che, nella popolazione considerata, possono contrarre la malattia in studio.

La Morbosità risponde alla domanda:
qual è la proporzione di ammalati in questo momento?

La morbosità si calcola in questo modo:

Epidemiologia veterinaria: morbosità e mortalità

É bene precisare che per animale «ammalato» si intende un animale che manifesta sintomi clinici di malattia, e che quindi la morbosità è una misurazione di un fenomeno clinico. Quando si intende indicare, invece, la frequenza di un fenomeno non propriamente definibile come «malattia» o non rilevabile clinicamente (es. infezione), si deve impiegare il termine Cap. 10, Unità 5 - Prevalenza e incidenza: definizioni «prevalenza».

ESEMPIO. In un allevamento di 160 bovini è presente la tubercolosi. Alla visita clinica, 8 animali evidenziano segni della malattia (grave deperimento organico ed con ingrossamento dei linfonodi). Tutti i 160 bovini sono »a rischio«, ossia possono ammalarsi. Calcoli la morbosità attraverso la proporzione: 8/160 = 0.05 = 5%.
I 152 animali apparentemente sani vengono sottoposti ad un test diagnostico (es. "la prova della tubercolina"). Risultano positivi 15 animali; puoi calcolare la prevalenza della infezione subclinica: 15/152 = 0.10 = 10%.

Talvolta in medicina veterinaria si usa impropriamente il termine "morbilità" come sinonimo di "morbosità". A rigore, il termine morbilità dovrebbe essere usato soltanto in medicina umana quale misura della attività lavorativa persa, calcolata come: (n. giorni di assenza dal lavoro) / (n. giornate lavorative previste).
In medicina veterinaria la distinzione tra morbilità e morbosità è ovviamente priva di senso. Per restare in sintonia con la terminologia della medicina umana, ti consiglio di utilizzare "morbosità" e non "morbilità".

Mortalità

La mortalità è il rapporto tra il numero di animali morti in una popolazione, durante un periodo di tempo, ed il numero di animali che compongono la popolazione stessa. Per ora possiamo dire, semplificando, che la mortalità si calcola come illustrato nello schema che segue. Però vedrai, nella Cap. 10, Unità 1 - Misure di frequenza delle malattie: tassi di mortalita' prossima Unità, che le cose non sono sempre così facili, e che il calcolo può essere un po' diverso.

La Mortalità risponde alla domanda:
qual è la proporzione di morti in un determinato tempo?

La mortalità si calcola così:

Epidemiologia veterinaria: morbosità e mortalità

Ti prego di considerare che la malattia ha una certa durata, mentre la morte è un evento che, in pratica, avviene in un istante. Pertanto, ha senso misurare la morbosità in un determinato istante, mentre lo stesso non si può dire per la mortalità che deve essere sempre calcolata in rapporto al tempo. Ecco perché la mortalità si misura attraverso un Cap. 10, Unità 1 - Misure di frequenza delle malattie: espressione generale tasso («tasso di mortalità») e non attraverso una proporzione.

Bisogna aggiungere un chiarimento riguardo agli «animali a rischio» del denominatore nel grafico soprastante. Come già sai, per animali a rischio intendiamo quelli biologicamente capaci di esprimere l'evento. Però tutti gli animali sono capaci di esprimere l'evento-morte! Quindi in effetti al denominatore puoi porre tutti gli animali della popolazione. In questo modo, calcolerai il cosiddetto «tasso grezzo di mortalità». Nella prossima Cap. 10, Unità 1 - Misure di frequenza delle malattie: tassi di mortalita' Unità vedrai che si possono calcolare anche altri tipi di mortalità, usando denominatori più selettivi.

ESEMPIO. In un acquario tropicale contenente 90 pesci, nell'arco di 24 ore ne muoiono 12. Osservando i restanti 78, si trova che 8 presentano evidenti segni di malattia. Con questi dati puoi calcolare quanto segue: tasso di mortalità: 12/90 = 0.133 in 24 ore; morbosità al momento dell'osservazione: 8/78 = 0.102.

Mortalità cumulativa

Si dice «mortalità cumulativa» la somma delle mortalità rilevate in una popolazione attraverso una serie di osservazioni nel tempo, generalmente su lunghi periodi. Essa può essere rappresentata per mezzo di una curva, come nel grafico di esempio, ove viene mostrato un esempio di andamento della mortalità cumulativa in un gruppo di broiler. Il grafico contiene anche la curva della mortalità cumulativa attesa, cioè la mortalità standard prevista per quel tipo di allevamento.

mortalità cumulativa

NELLA PROSSIMA UNITÀ:
si considera più dettagliatamente la mortalità differenziando, anche attraverso un esempio, fra il tasso grezzo ad altri tassi utili in medicina veterinaria.

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