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Trasmissione orizzontale e verticale

OBIETTIVO:

- definire le modalità di trasmissione orizzontale e verticale ed evidenziarne le rispettive caratteristiche.


Le malattie diffusibili (infettive o parassitarie) conseguono alla penetrazione (o, più v raramente, alla colonizzazione superficiale) nell'organismo da parte di agenti patogeni (virus, batteri, miceti, protozoi, elminti ecc.).

Molto spesso l'agente patogeno non è in grado di replicare al di fuori dell'ospite; questo è sempre vero per i virus, i quali sono parassiti endocellulari obbligati e quindi necessitano assolutamente, per la loro «vita», di esseri viventi. Tutt'al più l'agente può «sopravvivere» (cioè resistere, ossia rimanere vitale, ma senza moltiplicarsi) al di fuori dell'ospite per un tempo più o meno lungo.

É allora evidente che la sopravvivenza continuativa di un agente, sia essa associata o meno all'induzione di malattia nell'ospite, può avvenire soltanto se avviene la trasmissione a nuovi ospiti sensibili, nei quali l'agente replica. Oltre a replicare (o moltiplicarsi) nell'ospite, l'agente deve avere l'opportunità di essere trasmesso ad un altro ospite recettivo, in modo da dar luogo al cosiddetto «ciclo vitale». Tipicamente, la trasmissione avviene da un ospite ammalato ad uno sano recettivo.

La trasmissione può avvenire per via orizzontale (detta anche laterale) oppure per via verticale. La trasmissione orizzontale può essere di tipo diretto o indiretto; la trasmissione verticale può avvenire in utero (mammiferi) o in ovo (uccelli, pesci ecc.).

TRASMISSSIONE
 
- ORIZZONTALE: avviene da un segmento all'altro della popolazione; è tipica delle malattie contagiose
   - diretta
   - indiretta
 
- VERTICALE: avviene da una genereazione all'altra
   - in utero
   - in ovo

Trasmissione orizzontale

Le malattie trasmesse orizzontalmente sono quelle trasmesse da un qualsiasi segmento di popolazione ad un altro.

La trasmissione orizzontale può essere diretta o indiretta.

La trasmissione orizzontale diretta si verifica quando un ospite recettivo si infetta per contatto fisico con un ospite infetto oppure con suoi escreti.

La trasmissione orizzontale indiretta coinvolge un veicolo intermedio, animato o inanimato, che trasmette l'agente. Questo veicolo è detto «vettore», sebbene sia più corretto utilizzare questo termine soltanto per i veicoli animati.
Il vettore è di specie diversa rispetto all'ospite primario e, molto spesso, è rappresentato da un artropode.

TRASMISSIONE ORIZZONTALE
 
   - diretta
   - indiretta

ESEMPIO di trasmissione DIRETTA.
In un allevamento intensivo di polli da carne allevati su lettiera vi sono alcuni soggetti con coccidiosi (malattia intestinale sostenuta da specie diverse di un protozoo appartenente al genere Eimeria). Questi parassiti replicano nelle cellule della mucosa intestinale e vengono emessi all'esterno con le feci in una forma di resistenza detta «oocisti». I polli sani allevati nello stesso ambiente, ingerendo frammenti di lettiera oppure acqua o mangime contaminato da feci, acquisiscono l'infestione. In questo modo il parassita compie il suo «ciclo vitale».

ESEMPIO di trasmissione INDIRETTA.
Le encefalomieliti virali del cavallo (provocate da virus appartenenti alla famiglia Togaviridae, gen. Alphavirus) si trasmettono quasi esclusivamente attraverso vettori rappresentati da zanzare di varie specie. Per questo, le encefalomieliti virali del cavallo hanno un andamento stagionale che proporzionale al numero ed all'attività dei vettori: nelle zone temperate la frequenza maggiore si ha nella tarda estate, mentre nelle zone tropicali la frequenza aumenta durante la stagione umida.

La trasmissione di agenti infettanti a lunga distanza attraverso l'aria, viene talvolta impropriamente ritenuta «indiretta», sebbene sia più corretto classificarla come diretta in quanto non è coinvolto alcun veicolo intermedio.

Trasmissione verticale

La trasmissione per via verticale avviene da una generazione dell'ospite alla successiva attraverso l'infezione dell'embrione o del feto in utero (mammiferi) o in ovo (uccelli, rettili, pesci, artropodi).
Secondo alcuni anche la trasmissione alla progenie attraverso il latte è da considerarsi verticale.

ESEMPIO. La leucosi enzootica del bovino è dovuta ad un virus appartenente alla famiglia Retroviridae, genere HTLV-BLV (Human T-cell Lymphotropic Virus - Bovine Leukemia Virus). Una delle vie di trasmissione di questa malattia è quella verticale: il feto si infetta per via diaplacentare. È possibile, anche se non frequente, l'infezione del neonato per ingestione di latte o colostro.

NELLA PROSSIMA UNITÀ:
si descrivono i diversi tipi di «ospite» (ospite primario, secondario, intermedio, accidentale ecc.) che possono derivare da una classificazione basata sulle possibili interazioni agente-animale.

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